Articolo di Marilena Russo
L’acqua sostiene gran parte del peso corporeo favorendo l’esecuzione di movimenti, con un corretto lavoro muscolare, anche in condizioni di ridotto tono-trofismo e di difficoltà di carico. Per questo motivo un muscolo ipotonico può realizzare in acqua diversi movimenti.
La riduzione del peso corporeo che si ottiene nel mezzo idrico permette inoltre di eliminare il dolore dovuto al carico e di iniziare precocemente la riabilitazione motoria. Importante è l’effetto analgesico del calore che si ottiene utilizzando l’acqua ad una temperatura di 32-35 °C.
- Effetto idrico: l’acqua permette l’esecuzione di esercizi di mobilizzazione passiva e attiva grazie alle sue proprietà fisico-biologiche; la caratteristica principale è l’azione antigravitaria secondo la legge di Archimede (un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato).
- Effetto di galleggiamento del corpo immerso: riduzione del peso corporeo (un corpo immerso fino all’ombelico riduce il suo peso fino al 50% e al 90% quando l’immersione arriva alle spalle).
- Effetto idrotermico provocato dalla temperatura dell’acqua (32-35 °C): induce rilassamento muscolare con sedazione del dolore e facilita i movimenti consentendo un miglioramento del range di movimento delle articolazioni.
- Effetto idrodinamico: è rappresentato dalla resistenza del mezzo liquido che si oppone ai movimenti con conseguente rafforzamento muscolare.
- Effetto di allungamenti e trazioni sulla muscolatura e sulla colonna vertebrale
Questi principi dell’idrochinesiterapia rendono questa metodica versatile e adatta a patologie reumatologiche, neurologiche e ortopediche; consente un miglioramento delle condizioni di allineamento e stabilità del tronco, trazioni e allungamento della colonna, rieducazione muscolare, preparazione minima per il carico in esiti di artoprotesi del ginocchio o dell’anca o in esiti di fratture degli arti inferiori, ripristino delle capacità motorie degli arti superiori e degli arti inferiori, miglioramento della resistenza generale e perfezionamento della capacità funzionale globale.
Oltre ai benefici motori e fisiologici non dobbiamo dimenticare quelli psicologici; in un programma riabilitativo l’acqua viene utilizzata come strumento e come mezzo; l’acqua causa una eversione percettiva passando da un’esperienza propriocettiva a un’esperienza esterocettiva.
L’acqua trasforma in continuazione il suo stato stimolando, così, la percezione sensoriale e motoria del movimento.
L’idrochinesiterapia, unita alle caratteristiche terapeutiche specifiche dell’acqua termale, riduce i tempi di recupero fisioterapici; l’idrochinesiterapia viene consigliata a pazienti che hanno subito un trauma fisico (incidenti o interventi chirurgici protesici – anche, ginocchia, spalle) o neurologico.
Per chi è indicata
Per i neonati
L’ambiente acquatico stimola tutte le fasi dello sviluppo (neuro-motoria, cognitiva e affettiva-relazionale); l’idrochinesiologia neonatale viene consigliata dopo i 50 giorni dalla nascita, con una temperatura di 33 °C. Gli obiettivi, in base allo sviluppo motorio e ai mesi di vita del bambino, saranno diversi; 0-6 mesi: fase simbiotica, il neonato esplora per la prima volta il mondo; 7-14 mesi: il bambino inizia a muoversi e si identifica come individuo, l’acqua lo aiuta a sperimentare questa autonomia; 15-23 mesi: fase in cui il bambino inizia la percezione sensoriale/ motoria e inizia a giocare con l’acqua; 24-36 mesi: fase della “separazione”, il bambino consolida l’individualità (ultima fase con la mamma); 3-4 anni: fase dell’autonomia (acquaticità).
Per le gestanti
L’ambiente acquatico permette alle gestanti di ritrovare la libertà di movimento e la leggerezza; vengono effettuati esercizi per l’apprendimento del controllo respiratorio, l’allenamento cardio-circolatorio ed esercizi per il perineo. L’obiettivo è far ritrovare alle gestanti un benessere psico-fisico in attesa del parto.
Acquafitness
L’acquafitness (ginnastica dolce in acqua) è particolarmente indicata per la prevenzione, la cura e il mantenimento del giovane, dell’adulto e dell’anziano o per chi ha appena terminato una idrochinesiterapia o una fisiokinesiterapia a seguito di patologie traumatiche, acute e croniche, o di interventi chirurgici.
Watsu
Nello watsu si è cullati nell’acqua tiepida (35 °C) mentre l’operatore pratica stiramenti e digitopressioni, in un insieme di tecniche orientali; la carezza dell’acqua facilita l’armonia del respiro e conduce ad un profondo rilassamento. Questa metodica è basata sulla leggerezza del corpo immerso nell’acqua; i movimenti sono armonici, idrodinamici, spaziosi, simili ad una danza dove si riequilibra il respiro e si effettuano stiramenti muscolari e mobilizzazioni articolari. Gli obiettivi di questa metodica sono quelli di rigenerare corpo e mente creando relax e benessere.
Per saperne di più sulla storia della riabilitazione in acqua leggi anche il nostro articolo “L’acqua come terapia: dall’antica Roma a oggi“”